Una caccia al tesoro caotica e divertente, popolata da strani personaggi

SCHEDA DEL FILM

  • TITOLO ORIGINALE: La sedia della felicità
  • REGIA: Carlo Mazzacurati
  • INTERPRETI: Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Katia Ricciarelli, Giuseppe Battiston, Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Raul Cremona, Cosimo Messeri, Marco Marzocca, Milena Vukotic, Natalino Balasso
  • SCENEGGIATURA Carlo Mazzacurati, Doriana Leondeff, Marco Pettenello
  • FOTOGRAFIA: Luca Bigazzi
  • MONTAGGIO:Clelio Benevento
  • MUSICHE:Mark Orton
  • SCHENOGRAFIA: Giancarlo Basili
  • ANNO: 2013

Il film narra la vita di Bruna, che fa l’estetista e che subisce i soprusi di un suo fornitore che ad ogni ritardo nei pagamenti irrompe nello studio e le porta via materiale a lei indispensabile per lavorare. Per arrotondare fa la manicure ad una signora - una ex diva del cinema e della televisione - che si trova in carcere. Durante una delle sedute la donna ha un malore, ma prima di morire confessa a Bruna e ad un prete che in una villa veneta si nascondono dodici sedie preziose. In una di queste si nasconde un ricco tesoro di gioielli. A questo punto, coinvolgendo Dino, un tatuatore che ha il negozio proprio di fronte al suo, inizia una rocambolesca e surreale ricerca delle dodici sedie, che nel frattempo sono state vendute a diversi acquirenti dopo un’asta, nella speranza di trovare quella con i gioielli.

All’avventurosa ricerca si affianca anche il prete.

Un’avventura divertente, caotica, improvvisata durante la quale si imbatteranno in personaggi strani. Un’umanità ricca e varia. Uno strano prestigiatore, una veggente, una signora cinese e suo figlio, due fratelli contadini…

Il film è l’ultimo di Carlo Mazzacurati, regista prematuramente scomparso. Un film corale popolato da curiosi personaggi interpretati, benissimo, da una serie di noti attori. Tra questi ci sono le brevissime apparizioni di Antonio Albanese, Natalino Balasso, Raul Cremona, Milena Vukotic, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Roberto Citran, attori molto amati e apprezzati da Mazzacurati. Altri protagonisti del film sono gli ambienti. La Natura e le Dolomiti.

Lo spunto per la storia, il regista lo ha preso da un romanzo russo del 1928, intitolato “Le dodici sedie” di Il'ja Arnol'dovič Il'f e Evgenij Petrovič. Libro regalato al regista dalla sorella studiosa di letteratura russa. La sedia della felicità è una favola che, man mano che avanza nel racconto, fa comprendere che il tesoro, la vera ricchezza, non sono solo i gioielli, i soldi. Bruna e Dino, prima uniti per trovare un tesoro che risolva i loro problemi economici ed esistenziali, si trovano ad essere poi amici. A formare una coppia e fidarsi l’un l’altro. Che sia questa la vera ricchezza? Il vero tesoro? Un film positivo.

Parte dalla difficoltà dell’andare avanti, alla gioia di andare avanti. Il tesoro, i gioielli, sono solo una scusa, un pretesto, per saldare un rapporto. La vera ricerca è quella nel cercare e trovare l’anima gemella che ti comprenda e ti accetti. Mazzacurati ambienta il film nei luoghi da lui tanto amati, quel nord -est che corre, che deve produrre in continuazione e non si ferma mai. Da segnalare l’ottima interpretazione dei due protagonisti: Bruna interpretata da Isabella Ragonese e Dino interpretato da Valerio Mastandrea. Padre Weiner è invece interpretato dall’attore friulano Giuseppe Battiston. Alla fine il tesoro è trovato. C’è ed esiste, ma per Bruna e Dino non sembra poi così importante e fondamentale.

L’uno ha trovato nell’altro il vero tesoro, il vero capitale per affrontare serenamente la vita. E padre Weiner? Diventa una leggenda, una di quelle che popolano i tanti racconti di montagna. Lo raccontano a fianco di un orso con il quale gioca a carte…

Un film divertente. La parte finale è divertimento puro con uno straordinario Battiston che oramai interpreta un prete che di religioso ha ben poco.

Un film da vedere. Si sorride e ride con gusto ed intelligenza.