Tecniche e pratiche, trattate con intelligente ironia, per salvare una Scuola

SCHEDA DEL FILM
- TITOLO ORIGINALE: Un mondo a parte
- REGIA: †Riccardo Milani
- INTERPRETI: Antonio Albanese, Virginia Raffaele, Alessandra Barbonetti, Sergio Meogrossi, Corrado Oddi, Elisa Di Eusanio, Claudio De Pasqualis, Mauro Marino
- SCENEGGIATURA: Michele Astori, Riccardo Milani
- FOTOGRAFIA: Saverio Guarna
- MONTAGGIO: Patrizia Ceresani, Francesco Renda
- MUSICHE: Piernicola Di Muro
- ANNO: 2024
Michele Cortese, interpretato da Antonio Albanese, è un insegnante delle scuole elementari. Da molti anni insegna a Roma, nelle periferie. Sta perdendo l’entusiasmo per quel lavoro che ha sempre amato. È stanco e soprattutto deluso e sconsolato. La scena iniziale con il bambino che lo minaccia ben descrive lo stato d’animo del maestro. Accoglie, quindi, con gioia la notizia, che gli comunica il preside, che la domanda di trasferimento in un piccolo paesino dell’Abruzzo, presentata un anno prima, è stata accolta. E con entusiasmo parte, assegnato all’Istituto “Cesidio Gentile” detto Jurico.
Il paesino è veramente piccolo con pochi abitanti. Una volta arrivato, non senza peripezie e sotto un’intensa nevicata, scopre che la scuola è composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Siamo nell’immaginario paesino di Rupe.
Ad accoglierlo è la vicepreside Agnese interpretata da Virginia Raffaele che lo guiderà in un mondo che per Michele Cortese è del tutto nuovo, in un’altra dimensione. L’impatto è quello di un bambino davanti a uno spettacolo mai visto. Con una certa ingenuità si sofferma sulla natura incontaminata. Non c’è più la caotica e rumorosa città, ma lupi, branchi di cervi, boschi, aquile in volo. È felice. Ma scoprirà presto che pur in posti incantevoli, la vita in uno sperduto borgo di montagna non è facile. La montagna può essere davvero impegnativa, per le condizioni climatiche, per l’accesso ai servizi e, nel nostro caso, per insegnare. E lui non riesce neppure ad accendere una stufa a legna!
Saranno gli alunni che all’inizio “insegneranno” al maestro. Lui una pluriclasse non l’ha mai vista e non ha la minima idea di come gestirla. Pian piano le cose si sistemano, ma quando tutto sembra andare a posto, arriva la notizia che la scuola rischia di chiudere per mancanza di iscrizioni. Inizia così una lotta di resilienza/resistenza che coinvolgerà tutto il borgo. Nel frattempo continuerà la conoscenza degli abitanti, le loro famiglie e le difficoltà quotidiane che devono affrontare. Anche i bambini.
Il regista, Riccardo Milani, conosce benissimo i posti e soprattutto i temi e i problemi trattati. La montagna che si spopola, l’emigrazione, la denatalità. Racconta la solidarietà tra gli ultimi. È un omaggio anche allo straordinario lavoro e impegno degli insegnanti. Insegnanti che credono nel loro compito e che salvare una scuola sia fondamentale perché così si salva un’intera comunità. C’è il diritto ad emigrare ma anche quello della “restanza”.
Il regista torna un po’ alle origini e in questo film tratta tematiche già affrontate. Come la scuola in “Auguri professore” il suo debutto nel 1997; la lotta di un’intera collettività in “Il posto dell’anima” del 2003; bambini e adulti in “Mamma o Papà?”.
Da segnalare l’omaggio a “Cesidio Gentile” detto Jurico(1847-1914), "poeta pastore" di Pescasseroli, in provincia dell'Aquila, che imparò a leggere e scrivere da solo perché “Crebbi colmo di miseria e nell’ignoranza, a motivo che a quei tempi scole elementari non esistevano e, nella scuola privata, mio padre non ebbe il potere di mandarmi. Era un misero pastore…” e fin dall’età di otto anni guidava le transumanze. Un altro omaggio è al cantautore abruzzese Ivan Graziani, inserendo nella colonna sonora due suoi brani.
Nota malinconica e segno dei tempi, la scuola che ha ispirato il film è stata nel frattempo chiusa proprio per mancanza di iscrizioni. Nella realtà, la fiaba non ha avuto il lieto fine.