Un amichevole incontro con i musicisti Stefano e Sebastiano Mesaglio

Nel corso del 2018 la UILDM di Udine, grazie alla disponibilità di Stefano e Sebastiano Mesaglio, ha organizzato il ciclo di eventi “La musica nel DNA”.
Attraverso quattro concerti da camera la passione per la musica di Sebastiano e Stefano è divenuta a sua volta “strumento” di solidarietà e occasione per ricordare Alberto Zucco, compagno di strada UILDM che con la sua sensibilità ha saputo tessere anche in momenti di difficoltà di salute delle relazioni umane profonde e che, attraverso l'amicizia nata con questi due musicisti friulani, ha indirettamente “donato” a tutti noi un momento di cultura musicale di alto spessore.
Per parlare di questa bella esperienza e dei suoi protagonisti abbiamo incontrato a Casa UILDM i fratelli Mesaglio per un'amichevole chiacchierata, scoprendo che, attraverso un percorso formativo che li ha portati a studiare anche all'estero, hanno maturato una forte consapevolezza di quanto la musica possa contribuire a dare completezza all'essere umano e di quanto questa passione possa diventare vitale.

I primi stimoli che li hanno avvicinati al pianoforte e al violino.

Per Sebastiano è stato più semplice in quanto, avendo un pianoforte a casa e vedendo il papà che, a livello amatoriale, lo suonava, ha potuto prendere confidenza poco a poco con quello che gli è sempre sembrato uno “strumento casalingo”. Per Stefano, l'avvicinamento alla musica è iniziato all'età di sei anni, attraverso i percorsi proposti dalla scuola “Ritmea” di Udine, che si affiancavano a “pari merito” alle partitelle di calcio con gli amici.
Sicuramente per entrambi, i primi approcci educativi alla musica, fatti alla “Ritmea”, sono stati quelli significativi, per approdare poi agli studi al conservatorio, che hanno dato un impronta più decisa verso lo strumento scelto, che nel tempo è divenuto compagno di diverse esperienze formative anche all'estero.

 Un'esperienza musicale particolarmente significativa o suggestiva.

Stefano ci racconta quella fatta nell'estate del 2016 a Città del Capo in cui vi è stata anche l'occasione di suonare per i bambini delle township e durante la quale ha potuto conoscere anche Denis Goldberg, strettissimo collaboratore di Nelson Mandela. In generale emerge che, per i due fratelli, è particolarmente significativo suonare in tutti i posti in cui la musica dal vivo non giunge tanto facilmente e vedere come la gente si entusiasmi. È un'esperienza che si può fare anche in Europa, nei piccoli paesi e nelle piccole cittadine.
Sebastiano ricorda che il programma del concerto tenuto in giugno a Coseano, assieme al violoncellista Antonio Merici, è stato proposto anche in Albania, raccogliendo grande apprezzamento e calore da parte del pubblico.


Sebastiano

 


Stefano

Investire di più nella musica.
Per Stefano c'è una mentalità generalizzata per la quale si ritiene che la musica sia una sorta di hobby e che dia un apporto marginale alla vita delle persone, ma in realtà bisognerebbe comprendere che la cultura e l'arte sono delle componenti importantissime per la persona umana, per la sua consapevolezza, per la capacità di ascoltare, per saper dialogare bene con gli altri. E invece questi aspetti, che aiuterebbero a migliorare le persone e anche la società, si comprendono poco. Inoltre, aggiunge Sebastiano, anche quando ci sia questa consapevolezza, sono parecchi gli aspetti tecnici e organizzativi che non favoriscono l'organizzazione di eventi musicali.

La musica come terapia

La musicoterapia utilizza la musica come strumento di comunicazione alternativo per quelle persone che hanno delle difficoltà a interagire con il mondo che le circonda. Sebastiano, pur non conoscendo direttamente questa disciplina, ricorda come vadano in questa direzione anche progetti come quello avviato a Udine nei mesi scorsi per la creazione di un'orchestra sinfonica inclusiva, che si rivolge in primo luogo a persone svantaggiate e presuppone un impegno attivo di tutti i componenti dell'orchestra.
La musica, però, può risultare “terapeutica” anche sul piano del semplice ascolto come dimostra l'esperienza di Stefano a Klagnefurt e Berlino nella Yehudi Menuhin Live Music Now, un'organizzazione che propone dei concerti gratuiti, grazie al sostegno di donazioni, in contesti particolari quali scuole materne, case di riposo, ospedali, in particolare nei reparti di psichiatria, dove le reazioni sono state anche commoventi.
I volontari risultano molto scrupolosi nel valutare i musicisti e la proposta musicale da offrire in un determinato contesto e questo denota quanto la passione per la musica possa favorire l'incontro tra musicisti e soggetti che non avrebbero la possibilità di ascoltare musica dal vivo.

Il sogno nel cassetto

È una via di mezzo tra un sogno e un obiettivo ovvero riuscire a fare della buona musica e riuscire a fare di questo la propria professione, anche se entrambi i fratelli sono consapevoli che non sarà molto semplice realizzare la seconda parte del sogno.

Musicisti e disabilità

Il mondo della musica offre diversi esempi di grandi artisti con disabilità, quali per esempio il direttore d'orchestra Ezio Bosso o il pianista Michel Petrucciani. Stefano ha conosciuto come insegnante universitario, Thomas Quastoff, un “baritono pazzesco”, “un grande interprete con un repertorio che va da Schubert al jazz”.
Entrambi, inoltre, conoscono personalmente il palmarino Mauro Costantini, pianista jazz non vedente, e stimano, senza averlo potuto mai incontrare, Itzhak Perlman, violinista israeliano.

L'esperienza con la UILDM

Sono entrambi molto contenti che ci sia stata l'opportunità di organizzare questa rassegna e anche della risposta del pubblico.
È stata un'occasione per esibirsi in Friuli, una cosa non così scontata per chi vive e studia all'estero. Senza contare che dopo quattro anni hanno avuto modo nuovamente di suonare insieme. La cosa più importante, però, è essere riusciti a dare una mano concreta alla UILDM.
Da parte nostra non possiamo che ringraziare con gratitudine e riconoscenza per la bella esperienza culturale vissuta, per l'impegno e la partecipazione empatica di questi due giovani, talentuosi musicisti, con l'impegno a mantenere nel tempo questa bella amicizia “musicale”.

I concerti

La rassegna “La musica nel DNA” si è sviluppata nel corso del 2017 con quattro concerti da camera che si sono svolti
1° Sharks Monza B.
2° Friul Falcons
3° Sen Martin Modena

Friul Falcons - Sharks Monza B: 4-6
Friul Falcons - Sen Martin Modena: 2-1
Sharks Monza B - Sen Martin Modena: 13-6
Sharks Monza B - Friul Falcons: 3-1
Sen Martin Modena - Friul Falcons: 3-7
Sharks Monza - Sen Martin Modena: 8-4

I concerti
La rassegna “La musica nel DNA” si è sviluppata nel corso del 2017 con quattro concerti da camera che si sono svolti nella sala civica del Comune di Aiello (21 marzo), nella chiesa di San Giacomo a Coseano (il 24 giugno), nella chiesa di S. Maria Assunta a Udine (il 23 settembre e il 22 dicembre).
Oltre a Stefano Mesaglio, violino, e Sebastiano Mesaglio, pianoforte, si sono esibiti nei vari concerti anche Vlad Popescu, violino, Gregor Hrabar, viola, e Nika Švarc, violoncello, del quartetto Furiant; Antonio Merici, violoncello; Amane Horie, violino. Tutti i musicisti si sono esibiti gratuitamente per sostenere la UILDM. A loro, alle amministrazioni comunali di Aiello e Coseano e alla Comunità parrocchiale di S. Maria Assunta che ci hanno ospitato, va il nostro ringraziamento.