Vola come una farfalla e punge come un’ape

Ho scelto di iniziare questa nuova rubrica “Lucasport” scrivendo di Muhammad Alì, perché, oltre ad essere un vero fenomeno sul ring, ha dedicato la sua vita anche alla causa razziale negli Stati Uniti e al valore della pace tra i popoli. Perché dalle sue famose frasi, che sono rimaste nella storia, si capisce che le sue convinzioni erano ferme e che con un carisma estremamente incisivo riusciva a convincere e far ricredere le persone che lo consideravano uno spaccone, esaltato dallo sport, e un presuntuoso. All’apice della sua carriera rischiò di mandare al diavolo tutti i suoi sforzi per difendere le sue opinioni, quando si rifiutò di prestare il servizio militare per la guerra in Vietnam.

Affermò che non aveva nulla contro quel popolo e che i vietcong non lo avevano mai chiamato “negro”. Per questo, nel 1967, venne squalificato a vita, ma nel 1971 vinse l'appello alla Corte suprema degli Stati Uniti che annullò la sua condanna.

Il suo primo successo di risonanza mondiale avvenne alle Olimpiadi del 1960 a Roma, dove vinse la medaglia d’oro per la categoria dei pesi medio massimi. Proprio quella medaglia d’oro pare riposi nel fiume Ohio: Alì ve la lanciò per protesta contro il gestore di un ristorante di Louisville che si era rifiutato di servirlo in quanto nero.

Nel lontano1996 Muhammad Alì, già malato di Parkinson, ci dimostrò come sia possibile lottare quotidianamente contro una sorte bastarda, partecipando alla cerimonia inaugurale dei Giochi della XXVI Olimpiade come ultimo tedoforo, visibilmente debole con addosso i segni di una malattia decisa a sovrastarlo. Sono quelli i momenti più emozionanti della vita di Mohammad Alì, un modello di ispirazione morale che in quella storica giornata di luglio conquistò il suo trionfo più grande, mostrandosi al mondo in tutta la vulnerabilità impostagli dal morbo di Parkinson.

La vita

  • Nato il 17 gennaio 1942 a Louisville in Kentucky
  • Incontri disputati 61.
  • Vinti (KO) 56 (37) Persi (KO) 5 (1)
  • Palmares: 8 titoli mondiali (dal 1964 al 1969 e dal 1974 al 1978) e 1 oro olimpico nel 1960 a Roma
  • Ritiro 11dicembre 1981
  • Si ammala di Parkinson nel 1984
  • Deceduto il 3 giugno 2016 a Scottsdale

Alcune frasi di Muhammad Alì

  • “Dentro un ring o fuori, non c’è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra”
  • “Un uomo che osserva il mondo a cinquanta anni allo stesso modo in cui l’ha fatto a venti, ha sprecato trent'anni della sua vita”
  • “Vorrei essere ricordato come un uomo che ha vinto tre volte il titolo dei pesi massimi, che era umoristico e che trattava tutti con giustizia. Come un uomo che non disprezzava quelli che si riferivano a lui… che si è levato a difesa delle cose in cui credeva… che ha cercato di unire tutta l’umanità mediante la fede e l’amore. E se questo è troppo, beh, penso almeno di essere ricordato solo per essere un grande boxeur divenuto un leader e un campione del suo popolo. E non mi importa se la gente si dimenticherà di quanto io ero bello.”