Diario della corsa arcobaleno

Ho letto bene o ho le allucinazioni? A quanto pare il mio cervello funziona ancora: udite udite il 23 luglio ci sarà la Color Run a Lignano, vietato mancare! E così fu..
Tutto inizia da un semplice post pubblicitario su Facebook e da quel momento mi trasformo in una cacciatrice di teste senza pietà alla ricerca di amici con cui condividere i 5 kilometri più felici del pianeta. Beh la prima compagna è stata facile da trovare, con lei ho partecipato la prima volta alla Color Run in quel di Valencia ed essendoci divertite come poche altre volte, non potevamo non volere il bis!
Non conoscete la corsa più colorata del mondo? Si tratta di una geniale e semplice idea di marketing che ha appassionato milioni di persone in tutto il mondo. Alla partenza una grande folla di omini bianchi tutti uguali, con indosso gli indumenti forniti dall'organizzazione nel "Race Kit", a fine corsa tutti diversi, ognuno con le proprie macchie a formare uno splendido arcobaleno. Lungo il percorso infatti sono dislocati dei punti colore, ognuno dei quali associato a uno sponsor, nei quali un gruppo di volontari spruzza letteralmente addosso polvere, ogni volta di un colore diverso. Alla fine del percorso si giunge in un ampio villaggio con gli stand dei vari partner e un mega palco sotto al quale ci si scatena al ritmo di musica ed esplosioni di colore.
Come accennavo, la mia prima esperienza l’ho fatta in quel di Valencia il mese di settembre dell’anno scorso, ed è stata stupefacente! Divertimento assicurato, sembra banale ma è sorprendente come un po’ di colore sia in grado di riempirti il cuore di allegria. Tutto è filato liscio, il percorso perfettamente accessibile, i volontari super disponibili, pronti a spruzzarmi addosso ancora più colore che a tutti gli altri partecipanti, grande festa finale con il lancio di centinaia di palloncini colorati verso un cielo cupo e rombante. Nessun tipo di difficoltà, nessun pensiero e nessuna preoccupazione a parte quella di ripulire me e la carrozzina da chili e chili di polvere colorata, ben appiccicata ovunque negli ingranaggi a causa di un temporale imprevisto.
Mi si presenta l’occasione di rifare tutto ciò qui a pochi passi da casa, come rinunciarvi? Impossibile! Creato il team Madracs ci rechiamo a Lignano il giorno prima della manifestazione per ritirare il Race Kit che ci spetta di diritto, espletiamo tutte le pratiche necessarie, ci fermiamo nel reparto merchandising per acquistare dei coloratissimi gadget, facciamo per andarcene eccitati per questa second edition, ma veniamo fermati da un volontario che si interroga su come delle carrozzine come le nostre possano andare sulla sabbia. PANICO. Sta scherzando vero? Ma come, sul sito, sul regolamento, sui post promozionali c’è addirittura scritto che i passeggini e i disabili devono tenersi sulla parte destra del percorso e ora, a meno di 24 ore, veniamo a sapere per puro caso, grazie alla gentilezza di un volontario, che bisogna passare sulla sabbia? Resto sconcertata. Sì, avevo letto di una special edition al tramonto sulla spiaggia e mi ero pure premunita di scrivere una mail per verificare che fosse tutto accessibile comunque, non avendo ricevuto risposta e leggendo della grande propaganda di questa corsa per tutti, mi ero messa il cuore in pace pensando che avessero predisposto una banale passerella. NIENTE DI TUTTO CIO'. Non solo una corsa per tutti non era tale, non solo veniva diffuso il falso, ma non avevano avvisato neppure noi di tutto ciò, oltre che non aver risposto alla mail.
Cerchiamo di parlare con un responsabile ma non è possibile, il massimo è una volontaria che ci assicura che riferirà ai coordinatori cercando una soluzione.
La soluzione non arriva, non da parte dell’organizzazione, che ci comunica la mattina seguente che dovremo saltare il punto colore verde. Amareggiati, principalmente dal fatto che un’organizzazione tanto grande sia tanto superficiale e che in Italia ci si debba ancora preoccupare dell’effettiva accessibilità di una manifestazione aperta a tutti, ma comunque entusiasti per l’imminenza dell’evento, ci mettiamo in coda per la partenza: io, mia cugina Anna, il mio compagno di squadra (e di redazione) Ivan, mia mamma e due amici affezionati ai Madracs, Max e Davide. Dopo quasi un’ora di attesa e di piccoli passi avanti finalmente è il nostro momento, e viaa! Arancione, blu, la stazione tropicolor ed ecco la sabbia. Max e Ivan non si arrendono, perché rinunciare? Max inizia a scavare per trovare la sabbia più dura in modo che le ruote non si affossino, dopo vari tentativi ecco che Ivan comincia a correre sulla sabbia trainato da Max, Davide, Anna, mia mamma e un gruppo di altri partecipanti fermati ad aiutarci, arriva al bagnasciuga, è fatta, fuori uno. Ora tocca a me, stessa manovra e finalmente anche io sul bagnasciuga. La bassa marea e la sabbia battuta ci permettono di muoverci abbastanza agevolmente, raggiungere il punto colore verde, venire sommersi di polvere e procedere verso l’ultima stazione. Qui di nuovo un piccolo calvario per raggiungere la passerella passando per un tratto di sabbia non battuta: ancora una volta il nostro gruppo e l’aiuto degli altri partecipanti ci fanno dire missione riuscita! Ecco il giallo e, per finire, una bella spruzzata di polvere rosa che ci hanno regalato prima della partenza. E poi la serata continua..


Che figata! Anche questa volta ce l’abbiamo fatta, nonostante tutto, grazie alla solidarietà e al gran cuore delle persone. Tirando le somme senza alcun dubbio è stata una bellissima giornata lo stesso, piena di colore, quello che ti riempie il cuore di felicità, il colore delle persone pronte ad aiutarti, il colore dei sorrisi, il colore della musica e dell’allegria, il colore del mare e del sole che tramonta. E si, lo rifarò senz’altro ancora perché io, in fondo. voglio vivere a colori.