Mangiare non è sempre una cosa semplice. A volte ci vogliono attenzione, strategie particolari e tanta pazienza. Il gusto per la buona cucina, però, non viene mai meno, come conferma questo articolo a più voci

SILVIA DE PIERO

Non mangio da sola, devo essere imboccata. Lo fa mia madre. Avendo difficoltà a portare il cibo sotto i denti, in base alla consistenza di quello che devo mangiare, quando entra in bocca mi porta la forchetta tutta a sinistra (la parte dove la masticazione è migliore).

Ho problemi di deglutizione e quando mangio c’è una buona possibilità che mi vada di traverso del cibo, quindi devo fare attenzione nell’atto di deglutire. Se capita, ho difficoltà a respirare e mi viene in soccorso la tosse, che in modo più o meno forte mi fa riprendere, oppure bevo un bicchiere d’acqua.

Mangio tre volte al giorno: colazione alle 9, pranzo a mezzogiorno e cena intorno alle 18.30-19. Cerco di mangiare presto perché impiego circa un’ora in quanto la deglutizione non è sempre immediata. Inoltre, da un po’ ricorro all’uso di uno scaldavivande per mantenere il piatto caldo. È più facile che mi vada di traverso quando una pietanza si è raffreddata e non è più morbida. Il cibo che mangio deve essere ridotto a piccoli pezzi, mangio più facilmente i piatti in umido e le verdure in padella. In generale deve essere morbido o non troppo asciutto. Non posso mangiare le cose croccanti perché sono pericolose nel malaugurato caso mi vadano di traverso.

Durante il pasto alla fine (e anche durante il giorno) bevo e lo faccio con un bicchiere di plastica morbida, perché tendo a mordere. L’acqua, se non è fredda, ho l’impressione di deglutirla meglio. I liquidi sono facili ad andare di traverso e questo riguarda anche i primi piatti, le minestre, che devono avere la consistenza simile ai passati.

Mangiare fuori non è un problema, devo regolarmi attraverso il menù, ovvero scegliere pietanze facili da mangiare. Mi piace mangiare: affettati, risotti, carne in umido, frico, verdure cotte e dolci semifreddi.


Il risotto, uno dei piatti preferiti da Silvia

MORENO BURELLI

Io mi alimento principalmente tramite peg, un sondino per la nutrizione artificiale. In questo modo mi viene introdotta nello stomaco, due volte al giorno, mattina e sera, una miscela nutrizionalmente completa. Durante il giorno invece, mangio qualcosa anche per bocca.  

Al mattino, verso le 9, mi viene somministrato l'alimento tramite peg e subito dopo faccio colazione con caffè e biscotti, o comunque con qualcosa di dolce. 

A pranzo mangio per bocca uno tra i miei cibi preferiti, che sono: le uova, i formaggi, i salumi, la pizza, il salmone o i tortellini con la panna della mamma. A metà pomeriggio bevo il caffè, mentre alla sera ceno poco e mi alimento principalmente tramite peg. 

Il cibo che mangio per bocca non ha bisogno di essere cucinato o preparato in modo particolare, ma preferisco mangiare cose morbide, non troppo asciutte e tagliate a pezzi piccoli. I cibi che invece evito sono: le noci, tutti i tipi di semi, cose troppo piccole, i cibi troppo duri e il pesce con le lische. Mangiare fuori casa per me non è un problema. Seleziono accuratamente il cibo da prendere e come sempre faccio attenzione alla deglutizione.  

Quando mangio devo evitare di parlare e concentrami sulla masticazione, altrimenti rischio che qualche pezzo di cibo si blocchi in gola. Se succede, devo bere molta acqua e cercare di tossire per espellere il cibo.  

Se non riesco così, devo usare la macchina della tosse, che mi aiuta ad aspirare il boccone andato di traverso. 


I formaggi, passione culinaria di Moreno

DIEGO BADOLO

Dopo aver avuto la polmonite bilaterale mi è stata applicata - in terapia intensiva - la peg.  

Per molti mesi mi sono alimentato tramite peg. Poi pian piano ho ripreso a mangiare per bocca ed ora, da qualche anno, mi alimento esclusivamente per bocca. Vengo imboccato dai familiari e/o assistente e le uniche accortezze sono cibi il più possibile morbidi. 

Parto con una buona colazione verso le 8-8.30 (due uova, o pizza, o pane e formaggio). Verso le 12 il pranzo, composto o da un primo o un secondo. Alle 15 faccio merenda, alla quale aggiungo uno yogurt e poi basta. Non ceno. Mangio di tutto, pochissima carne però.  

Il cibo deve essere sempre ben cotto ed evito quelli particolarmente duri. Mangio molta verdura, sia cotta che cruda, e formaggi. Al momento non ho particolari problemi di deglutizione, ma evito cibi come noci e cose simili perché le briciole dure potrebbero crearmi problemi.  

Al momento non ho avuto episodi di cibo di traverso. Con la tracheo, poi, il tutto è semplificato dall’essere spesso aspirato e quindi tenuto pulito e dal fare la macchina della tosse. Anche quando esco non ho particolari problemi.  

Adoro le melanzane alla parmigiana, i risotti, paste, gnocchi, pizza e gran parte della verdura.  

Mi piace il tiramisù, le plumcake e i semifreddi.

Bevo poco e quindi la peg mi è di fondamentale aiuto, perché quando vado a letto la collego ad una sacca d’acqua, così mi idrato a sufficienza mentre dormo.  


Le verdure, alimento preferito da Diego

LUCA RIGONAT

Da circa due anni ho problemi di deglutizione, per questo il cibo che mangio non deve essere molto solido e neanche tanto liquido, per questo mia mamma mi frulla il cibo che deve avere una consistenza cremosa.

Anche l’acqua deve essere addensata con un addensante.

Quando mangio devo evitare di parlare o distrarmi, altrimenti mi va di traverso, e, se mi succede, mi viene molta saliva e la tosse e per risolvere il problema devo usare la macchina della tosse per potermi liberare dalla ipersalivazione.

Per mangiare devo essere imboccato dai miei famigliari e, siccome sono un po’ lento, devo tenere il piatto riscaldato. Per fare questo ho trovato una piastra elettrica sulla quale appoggio il piatto per tenere gli alimenti caldi.

Faccio colazione intorno alle 8.00 con due pastine morbide e il caffelatte, alle 12.00 pranzo con la pasta (che deve essere molto piccola, quella da minestra) e di secondo di solito mangio il prosciutto frullato insieme allo stracchino.

Intorno alle 16.00 faccio un po’ di merenda con la frutta o uno yogurt, poi, circa alla 18.30, ceno quello che c’è, frullato. Solo il pesce lo mangio com’è. Mangiare al ristorante o in pizzeria per me è un problema perché, dovendo mangiare frullato, non saprei come fare e, per questo motivo, preferisco evitare.

Le cose che mi piacciono di più sono i dolci al cucchiaio o anche le salsicce frullate con il sugo e la polenta.


La polenta, uno dei piatti preferiti da Luca

Cos'è la PEG?

La PEG (Gastrostomia Endoscopica Percutanea) è l'applicazione chirurgica di una sonda che collega lo stomaco all'esterno. Viene applicata quando il paziente è impossibilitato (momentaneamente o permamente) ad alimentarsi in maniera autonoma. L’alimentazione può avvenire con l'ausilio di una siringa, oppure tramite una pompa ad infusione. Questa metologia è da preferire in quanto si allunga il tempo di assorbimento migliorando così la capacità nutritiva. La PEG è una tecnica che negli anni si è sempre più diffusa in quanto raramente da complicanze, è di facile gestione e riduce i tempi di degenza. Tramite la PEG è possibile somministrare anche farmaci.

Cos'è la Tracheostomia?

Con “tracheostomia” si intende una procedura chirurgica utilizzata per creare un’apertura (o stoma) sul collo, a livello della trachea, per l’applicazione di una cannula tracheostomica, che consente di convogliare aria nei polmoni e di respirare. Nei pazienti con gravi malattie neurologiche e neuromuscolari che non riescono a respirare autonomamente, la cannula trachestomica viene collegata ad apparecchi meccanici, i ventilatori, che hanno la funzione di erogare aria nell’apparato respiratorio del paziente. Sostituiscono meccanicamente la mancata o limitata forza muscolare del paziente. La tracheotomia, inoltre, facilita, con l’utilizzo di sondini, l’espulsione delle secrezioni catarrali e salivari.