La sezione di Udine è nata nel 1971, in un anno poco adatto ai festeggiamenti, celebriamo la ricorrenza attraverso i ricordi di alcuni amici


2018 - Assemblea dei soci

1971-2021: la UILDM di Udine ha compiuto 50 anni. Una tappa che anche nella vita di un'associazione rappresenta un traguardo importante.  

Avremmo voluto festeggiarlo con tutte le persone che ci sono vicine, ma l'emergenza che stiamo ancora affrontando, oltre a porci una serie di limitazioni oggettive, non ci è sembrata la cornice migliore per questo tipo di celebrazioni e ha impegnato le nostre energie in cose più urgenti.  

Ci rifaremo, appena sarà possibile. 

Non potevamo, però, chiudere l'anno senza nemmeno un omaggio a questa ricorrenza. Aiutati dalla redazione di WheelDM abbiamo scelto di farlo in un modo semplice e immediato: chiedendo a un gruppo di soci e amici della UILDM di regalarci un contributo che racconti qualcosa del loro rapporto con la nostra associazione.  

In queste pagine non troverete perciò un resoconto ragionato di quanto la UILDM di Udine ha fatto in questi 50 anni, dei risultati ottenuti attraverso il confronto con le istituzioni regionali e locali, dei rapporti costanti con i medici e le strutture sanitarie per migliorare la presa in carico dei pazienti con malattie neuromuscolari, del supporto dato alle persone con queste patologie e alle loro famiglie, dei piccoli e grandi servizi che siamo riusciti a realizzare, del lavoro costante sul territorio per abbattere le barriere architettoniche e quelle culturali e favorire il più possibile l'autonomia e l'autodeterminazione delle persone con disabilità.  


1971 - La prima sede

Ci saranno altre occasioni per questo tipo di bilanci, e poi, chiunque lo volesse, può già trovare sul nostro sito internet molto materiale per capire chi siamo e cosa facciamo.  

Quello che vi offriamo, invece, è un caleidoscopio di immagini e pensieri. Piccole e grandi cose. Emozioni, ricordi, incontri, episodi apparentemente minori, ma che, nel loro insieme, rappresentano uno spaccato di quello che è la vera vita UILDM, il cuore della nostra unione. 


1984 - Federico Milcovich a Udine

È un piccolo saggio del prezioso album che raccoglie i volti, le esperienze, le idee che hanno arricchito giorno per giorno il primo mezzo secolo di vita della nostra associazione e continuano ancora a farlo.  

A tutte le persone che abbiamo incrociato in questi 50 anni e che hanno fatto un tratto di strada con noi, a quelle citate in queste pagine e alle tantissime altre presenti nella nostra memoria: grazie! Siete il nostro patrimonio più prezioso.  

Le nostre radici, la nostra spinta verso il futuro.

Daniela Campigotto
Presidente UILDM Udine 

Il valore della parola “Unione”

La UILDM di Udine: l’ho conosciuta in un ristorante udinese dove l’allora storico presidente nazionale Federico Milcovich proponeva ai presenti l’apertura di questa nuova sezione.  

Mi ci avevano portato Giorgio Bertolissio e Alda Cescutti, due persone con distrofia, ed io ci andai per amicizia, per far vedere più carrozzine. 


1986 - Assemblea dei soci

Sapevamo che sarebbe stata un’occasione unica in tempi come quelli. 

La mia frequentazione alla vita della sezione di Udine in realtà cominciò nei primi anni ‘80 con la presidenza di Bruno Cignacco, la cui bontà e timida riservatezza ricordo ancora con commozione.  

Allora era una sezione un po' impacciata, ma che cresceva. Poi la UILDM fu, per molti anni arricchita dal mio rapporto con Innocentino Chiandetti (per me sarà sempre Tino) che conoscevo dal '68 e che è stato profondo e coinvolgente.  

Da lui ho imparato quanto sia crudele una malattia progressiva e lui, in cambio, ebbe anche la pazienza di spiegarmi con il suo ruvido tatto quanto la parola “Unione” fosse superiore alla parola Associazione. Tutto quello che ho fatto in quel periodo e la ricchezza che ho messo da parte lo porterò per sempre. Dopo è arrivato il dolcissimo sorriso di Mariangela Caroppo, insegnante e “maestra di vita” ha portato nella sede tutta la forza e l’amore enorme che aveva dentro e li ha messi al servizio degli altri (suoi alunni compresi).  

È stato un altro grande regalo all’esistenza di tutti noi, Mariangela era la gentilezza fatta persona ed avendo la fortuna di frequentarla dall'86 ne conservo nell'anima affetto sincero.  

Di parlare bene dell’attuale presidente Daniela Campigotto mi viene più facile, con lei mi sento spesso e quando ci vediamo è sempre un grande piacere. Portatrice di un’autonomia duramente conquistata, è sensibile e tenace, una vera combattente per i diritti delle persone disabili, la UILDM ha trovato un’altra grande presidente.  

Per scrivere tutto quello che si è vissuto in questi cinquant'anni ci vorrebbe un libro e io non sono all’altezza, vorrei solo che la parola “Unione” continuasse a mantenere il significato originario, il resto, scusate, a me pare superfluo. 

Walter Toffoli 


1994 - Festa a Perteole

Un trasloco memorabile

Mi ricordo, nel lontano maggio 1996, quando assieme ai miei genitori abbiamo traslocato dal nostro vecchio appartamento, alla nuova casa in cui ancora oggi abitiamo. 

La UILDM ha mandato in nostro aiuto Andrea e Gianpaolo, due ragazzi che in quel periodo svolgevano il servizio civile. Sin da subito Andrea si è prestato ad aiutare i miei genitori nei vari lavori domestici, mentre Gianpaolo aveva la missione più ardua e indegna: aiutare me nello svolgimento dei compiti scolastici. Ne uscivamo entrambi mentalmente esausti, ma per fortuna terminavano sempre con un ottima spaghettata di mamma. 

Moreno Burelli 

La fortuna di portare gli occhiali

La timidezza mi accompagna da sempre e di solito sono abbastanza brava ad evitare situazioni che possano mettermi in imbarazzo, con qualche eccezione. Questo, naturalmente, per quanto riguarda me, ma con la UILDM, non sai mai quel che può capitarti. Così una sera c'era una manifestazione a San Daniele, organizzata dalla scuola di ballo. Tutto a posto, non era la prima volta.  


1995 - Assemblea dei soci

All'ultimo momento... panico: il presidente non può partecipare, devi salire tu sul palco, illustrare quel che fa la UILDM, insomma, sostituirlo in qualche modo. “Terrorizzata” non rende l'idea, fino a che ricordo il consiglio di un amico: tu porti gli occhiali, falli scivolare un poco in avanti sul naso, così, fra le luci e tutto, non vedi chi hai di fronte e stai tranquilla. 

Insomma, in qualche modo me la sono cavata.  

Naturalmente bisogna avere la fortuna di portare gli occhiali.  

Adriana Zacchetti 

La stessa allegria

Le foto hanno il potere evocativo del ricordo e questa, fatta in sezione alla fine degli anni Ottanta, ne evoca molti. Chissà chi c’era oltre a noi in quella stanza, senz’altro molta allegria.  

Fogli di carta sparsi ovunque, la fotocopiatrice che si inceppava... Chi batteva a macchina e chi ritagliava la rassegna stampa dai giornali, chi assemblava, incollava, sbianchettava e correggeva le bozze.  


1989 - La redazione di Rotoliamo

Prima si chiamava Il Notiziario e poi Rotoliamo, il giornalino della UILDM di Udine che dal 2015 ha ripreso forma e soprattutto colore. 

Oggi i “redattori” di WheelDM lavorano da remoto con programmi avveniristici, dove basta fare un clic su computers spaziali che tutto si anima e alla fine te lo puoi leggere anche grazie al QR Code… Beh, credo proprio che se oggi mi scattassero una foto, vedrebbero, oltre al colore dei capelli e occhiali, la stessa allegria.  

Maurizia Totis 

Con la UILDM alla scoperta dell’Italia

È grazie alla UILDM che ho potuto viaggiare, vedere un po’ d’Italia. La Sardegna, Bari, Senigallia, Aosta e il Parco Nazionale del Gran Paradiso.  

Con la UILDM ho per la prima volta navigato e girato in lungo e largo tutto il Friuli Venezia Giulia. 


1996 - Chiandetti, De Zorzi e Cignacco

Quando vidi per la prima volta il pulmino rimasi colpito dal sollevatore elettrico. Non ne avevo mai visti e salirci fu un misto di emozione e timore.  

Erano gli anni ’80. Ancora oggi la sezione è presente, vicina, persone sulle quali puoi sempre contare. Una famiglia. Tanti/e amici/che molto presenti e sempre vicini.  

Diego Badolo 

Un regalo di non compleanno

Daniele ed io siamo stati invitati da una persona speciale ad una pizzata per il suo compleanno ed incredibilmente la tradizione si è capovolta... siamo stati noi a ricevere il regalo dalla festeggiata! È stato davanti ad una tavola imbandita a festa, con il profumo di pizza che invadeva stanza e vestiti, che abbiamo conosciuto Alberto e parte del suo bellissimo gruppo di amici. 

Attraverso lui, la sua sensibilità, la sua ironia e il suo pragmatismo ci siamo avvicinati alla sua associazione, la UILDM di Udine. Una volta entrati in relazione con alcuni dei soci in occasione delle mostre di arteterapia, non ci è stato difficile capire il motivo per cui Alberto tenesse così tanto alla sua associazione. Ed ora che sappiamo quanto siete in gamba, aspettiamo che la buchetta della posta si riempia con il vostro giornalino, che a scandire i giorni ci sia il vostro calendario, che ci siano nuove mostre future da visitare e, chissà, magari una gita in compagnia da fare! 

Le relazioni sono doni, sono scambi di conoscenze, sono legami che nascono. Certe persone entrano nella tua vita in modo inaspettato e lasciano un segno. Con gratitudine, 

Laura & Daniele 


2015 - Alberto e i suoi amici

Un caleidoscopio di sentimenti

Un aneddoto per i 50(000...) anni di "UILDM"?!  

Solo aneddoti, per (con, da, tra, su...) Tino Chiandetti e Mariangela Caroppo, legati al loro infinito caleidoscopio sentimentale e affettivo. Due anime, vive per sempre, che hanno incrociato il loro percorso con il mio, fino a oggi, con intensità, esistenzialità, amorevolezza.  

Ieri, con l'aiuto di Gina Quargnal e di Italo Roppa, i primi, veri, artefici della Festa della Solidarietà per la sezione di Udine della UILDM, anno di grazia 1987-88, a Capo di Sopra (Villa Vicentina), che aprirono la loro casa a una turba scolastica incontenibile e ammirata del fascino della prof. Caroppo, dolce supplente della Scuola Media di Ruda, distrofica da Giuggianello (Lecce), ho ammirato l'ultimo (capo)lavoro di Luca Rigonat, il calendario della UILDM e di WheelDM del 2022, che, nella sua fantasmagorica esplosione pittorica, mi ha rinviato a tutti i momenti, colorati, che ho trascorso con loro, nel susseguirsi degli anni, decenni, di un tempo che continua in chi ha raccolto la loro eredità spirituale e materiale; il loro esempio morale e civile; la loro essenza educativa e sociale. 


2005 - Genetica: una borsa di studio UILDM

Così, mi è di grande conforto, in questo disastrata congiuntura storica globale, abbracciare il luminoso sorriso di Mariangela e quello, centellinato, di Tino; benedire la spontaneità sgorgante di Mariangela e l'onestà intellettuale di Tino; celebrare il candore di Mariangela e l'austera sacralità di Tino; dichiarare la mia ammirazione per entrambi; elogiare il loro faticoso impegno; fantasticare (ma non troppo) sulla loro, ancora attuale, presenza tra noi; godere del ricordo che ci hanno lasciato; inneggiare al loro valore; lodare la loro diversa capacità relazionale; sentirmi spronato a migliorare, nella scia della loro esemplarità; narrare dei loro meriti; onorarne l'ingegno; perpetuarne (nei limiti) l'opera; quantificarne le qualità; riproporne l'umanità prestigiosa; salutarne l'afflato; tributare loro la dovuta riconoscenza; unirli nella consapevolezza del bene profuso; vantarmi(ci), con molta umiltà, di averli conosciuti; zufolare, al delicato contrappunto di Mariangela e al solenne intercalare di Tino.  

Con tanto di cuore.  

Mario Matassi 


2007 - Caroppo, Chiandetti e Campigotto

Una gita a Ovaro

Se penso a un ricordo legato alla UILDM, mi vengono subito in mente le foto fatte allo stavolo della famiglia di Roberto Bulfon, nel Comune di Ovaro, più di trent'anni fa. C’eravamo Roberto, ovviamente, io da Raveo, Diego Badolo da Osoppo, Daniele Flaugnatti da Buja, con suo padre Renato, addetto alla griglia, e Franco Nanino da Majano. Come accompagnatori, gli obiettori Max Mauro, Daniele Goi e Alessandro Costa. 

È stata una bella giornata: mangiato e bevuto bene, analcolici ovviamente, tante chiacchiere, risate e qualche gioco….  

Il tempo è passato in fretta e siamo stati tutti bene, ci eravamo ripromessi di ripetere la gita, ma purtroppo poi, per chissà quale motivo, non ci siamo riusciti. Almeno ci rimane il bel ricordo di una gita fatta tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90…  

Patrick Ariis 


1993 - Una gita a Ovaro

Il primo incontro

“Perché non provi a chiedere a quell’associazione che si trova al piano terra?”  

Così è iniziata la mia storia con la UILDM di Udine, e l’invito a passare in quell’ufficio arrivava, nel lontano mese di gennaio del 1991, da quella che sarebbe poi diventata mia moglie, a quel tempo insegnante del CAMPP (il Consorzio per l'assistenza medico psicopedagogica), situato al primo piano della palazzina affacciata su Viale Diaz. 

Avevo intenzione di fare domanda per il servizio civile, ma non conoscevo associazioni in particolare, anche se il mondo della disabilità mi aveva, pur indirettamente, coinvolto in passato. Mai avrei pensato che, a distanza di oltre 30 anni, la mia vita personale e quella della mia famiglia sarebbe stata ancora intrecciata con le molte persone conosciute all’interno dell’associazione. Ricordo come fosse ieri il primo incontro. Sono entrato in quel piccolo ufficio, che è rimasto sempre lo stesso da allora, per sostenere un iniziale colloquio conoscitivo. 


2013 - Inaugurazione di Casa UILDM

Ero molto preoccupato dell’impressione che avrebbero potuto avere di me.  

Il Presidente, Innocentino Chiandetti, che poi avrei chiamato semplicemente Tino, seduto sulla sua sedia a ruote dietro alla scrivania, mi appariva serio, austero.  

La signora di nome Adriana, girata di spalle davanti alla sua macchina da scrivere, sembrava assorta nel suo lavoro, ma, in realtà, ascoltava tutto con molta attenzione e partecipazione.  

Scoprii solo in seguito che, quella che pensavo fosse semplicemente la segretaria, era in realtà la moglie di Tino ed una vera e propria forza della natura! Le domande di Tino, come avrei potuto apprezzare nei successivi anni di frequentazione, non venivano mai formulate a caso, ma interrogavano l’interlocutore quasi a spronarlo ad esprimersi, schierandosi o da una parte o dall’altra. E così è stato anche per me proprio in quel primo incontro.  

“Cosa pensi dell’invasione degli Stati Uniti in Iraq?” mi chiese all’improvviso Tino.  

Era da poco iniziata la prima guerra del Golfo e Tino, al primo colloquio conoscitivo per poter svolgere il servizio civile, mi rivolse la domanda più complicata del mondo!!!  

Se avessi risposto che ero d’accordo avrebbero potuto pensare che era un guerrafondaio, magari non meritevole di far parte degli “obiettori di coscienza”; se avessi risposto che non ero d’accordo, avrebbero potuto pensare che non mi interessavano le sorti di un piccolo Stato come il Kuwait e della popolazione coinvolta in questa guerra.  

Non ricordo nemmeno che risposta diedi, tanto ero entrato nel panico.  


2010 - Corso di formazione per caregiver

Nonostante la confusione e la risposta non certamente informata che diedi, venni accettato e a partire dal mese di dicembre del 1991 svolsi il mio anno di servizio civile frequentando e conoscendo sempre più le qualità di Tino, di Adriana e delle tante altre persone che gravitavano a quel tempo intorno alla UILDM. In quell’anno, primo tra pochi, ho usufruito anche della licenza matrimoniale, così che nel giorno speciale delle mie nozze sono stato circondato anche da molti amici della UILDM. 

Come andarono poi le cose, lo testimoniano i 30 anni di appartenenza alla UILDM, miei e della mia nuova famiglia, anni nei quali, grazie alle persone incontrate e all’ascolto delle loro esperienze, ho potuto toccare con mano la loro forza ed il loro coraggio nell’affrontare le difficoltà della vita di ogni giorno; in particolare gli amici Tino ed Adriana mi hanno trasmesso l’attitudine a scoprire e a cogliere la ricchezza insita in ogni persona.  

Gabriele Indovina 

L'emozione di salire in sella


1993 - Luca Rigonat a cavallo

Il mio ricordo più bello da quando sono socio della UILDM risale a settembre 1993, avevo nove anni, quando per la prima volta sono salito su un cavallo. Era una giornata estiva, infatti ero stranamente in pantaloni corti, ma non mi ricordo dove si trovasse il maneggio.  

Nonostante la stazza del cavallo e la paura di stare così in alto, ero contento di poter salire su un cavallo, perché ho sempre amato gli animali, anche se quando sono sceso mi faceva male il sedere. 

 

Luca Rigonat 


2016 - La redazione di WheelDM al lavoro