Per la redazione di WheelDM Herrman Fanin era un compagno di viaggio che si era unito a quest'avventura quasi dall'inizio. Si collegava con regolarità dalla sua casa di Rochi dei Legionari e non faceva mai mancare il suo contributo.

La sua era una presenza tranquilla, ma sicura. Herrman c'era e su di lui potevi contare. Anche agli incontri a distanza nati durante l'emergenza coronavirus non mancava mai. L'ultima volta ci eravamo lasciati con l'idea di rivederci quattro giorni dopo. Anche per questo la notizia della sua improvvisa scomparsa, avvenuta il 20 aprile a poco più di 40 anni, ci è sembrata irreale e non avergli potuto dare un ultimo saluto di persona ha reso tutto più difficile.

Era una persona di poche parole, ma da esse trasparivano sensibilità, voglia di comunicare e la sua passione, nonché competenza, per lo sport, la musica e l’ambiente. Rileggendo gli articoli che ha scritto in questi anni per WheelDM, ci si ritrova il racconto di una vita piena: la scuola, il lavoro, la passione per lo sport e la musica. I momenti belli, come l'esame di maturità, superato con un occhio ai Mondiali di Francia, o le sue gite a Grado, e quelli più difficili, come la fine dell'esperienza di inserimento lavorativo, che gli aveva lasciato molta amarezza.

Nell'autoritratto che gli abbiamo chiesto di fare nel numero del giugno 2017, con un po' di ironia si era descritto come “pacifico, pignolo, sensibile e pigro”. Lo aveva concluso con una frase di Martin Luther King che invita a non rinunciare a vivere per paura della morte. Pensiamo sia quello che Herrman ha fatto, anche grazie al sostegno costante dei suoi genitori.

In uno degli ultimi incontri virtuali avevamo condiviso le nostre foto da bambini. Herrman aveva scelto di mostrarcene una di quando era alla scuola materna in cui lo si vede sorridente, assieme ai suoi piccoli compagni. Un giorno, ci aveva raccontato, da quella scuola aveva anche cercato di scappare. Non era andato lontano. Le maestre lo avevano ripreso nel cortile, mentre correva felice verso la libertà.

Ed è così che ci piace immaginarlo adesso. Solo che questa volta nessuno lo riprenderà.

Ciao Herrman