L’emozione di venticinquemila voci che cantano insieme

A diversi anni di distanza dalla prima apparizione del rocker di Zocca nelle famose coste udinesi, il Blasco ha fatto ritorno a Lignano Sabbiadoro, nota meta turistica friulana, dove ogni estate migliaia di turisti affollano le spiagge e i locali notturni. Vasco era già stato a Lignano nel 84’e 87’e in diverse edizioni del Festivalbar.


Anche quest’anno il Blasco ha mandato in delirio migliaia di fans con il nuovo tour “Live Kom 16”, composto da ben quattro concerti all’Olimpico di Roma, dove sono stati venduti oltre 200.000 biglietti. Inizialmente dovevano esserci solo questi appuntamenti capitolini, poi però si è aggiunta una nuova data il 18 giugno allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro, annunciata dallo stesso rocker proprio a tre mesi dall’inizio del “Live Kom 16”. Questo nuovo evento del tour, denominato data zero, è stato un concerto di prova e preparazione. L’evento è stato dedicato soprattutto agli iscritti al fan club ufficiale ma non solo, infatti per gli iscritti i biglietti erano omaggio, mentre per i non iscritti valeva la solita corsa contro il tempo per accaparrarsi i richiestissimi pass.
Finalmente, con grande attesa e curiosità, è arrivato il fatidico giorno. Il D-Day del Rock per gli appassionati più caldi del cantautore modenese. Da grande fan di Vasco, assieme al mio compagno d’avventure Andrea, con grande entusiasmo arrivo verso le 16.30 presso la biglietteria dello stadio “Teghil”. Già da fuori ci rendiamo conto dell’atmosfera che ci attende all’interno. Wow! non vedo l’ora…! Riusciamo a prendere il biglietto in tempi accettabili per non dire ottimi, poi gli organizzatori ci consigliano di entrare subito nello stadio per prendere posto nella piattaforma apposita per gli ospiti diversamente abili. Noi, senza farci pregare tanto, decidiamo di entrare per aggiudicarci il miglior posto possibile. Effettivamente riusciamo a prenderne uno accettabile, in pole position sulla piattaforma, più o meno a una trentina di metri dal palco. Decisamente meglio che al concerto di Firenze, dove avevo bisogno del binocolo per vedere il Komandante (per chi volesse, la storia del viaggio a Firenze è raccontata nel LDP 3/2015). Entriamo circa alle 17 e il concerto da programma inizia alle 21. Man mano che si avvicina l’ora, vediamo la folla crescere continuamente e l’entusiasmo riempire lo stadio con cori, striscioni, colori, nuvole di fumo e fiumi di birra. Nelle quattro lunghe ore di attesa sono spettatore della varietà umana: è interessante osservare l’eterogeneità del pubblico. Ci sono bambini, ragazzini, uomini e anziani. Ci sono personaggi molto esaltati che si fanno notare per esser vestiti “da Vasco”, per i tatuaggioni o le capigliature da rock vero, ma ci sono anche le famiglie al completo: Mamma, Papà e figli di due, tre anni. Con Andrea inganniamo l’attesa giocando a chi trova con lo sguardo le ragazze con talento: alla fine il mio occhio da talent scout incorona la ragazza che distribuisce le “Ricola”. La musica continua a pompare nelle casse per tutto il pomeriggio e un Dj riesce a farmi male alle orecchie infangando il buon nome del rock…cioè, vengo al concerto del più grande rocker italiano e mi fate sentire un Dj?!
Quasi alle 21, diciamo dopo il quarto d’ora accademico, Vasco esce dalle quinte e aggredisce il palco con un energia iper-giovanile a dispetto dei suoi 64 anni! Il set è una figata, gli schermi giganti sono ultra HD e i giochi di luce sono spettacolari. 25.000 voci si accendono e accordate cantano a squarciagola le canzoni, io sono entusiasta, vibro forte al ritmo dei bassi e mi sento preso dentro da tutto. Il concerto dura circa due ore e mezza e devo dire che per esser una data zero Vasco and company non si sono risparmiati e non hanno deluso le attese. Alcune chicche hanno impreziosito lo show come il batterista che ha dato fuoco alle bacchette e le ha spente suonando o il chitarrista che ha fatto un balzo giù dal muro di casse ma, come sempre, durante “Rewind” lo stadio è esploso e la temperatura è salita di qualche grado grazie alle scatenate fan del Kom!
Ovviamente sono di parte, ma non posso non consigliare un concerto di Vasco a tutti per le emozioni e l’euforia provate. Averlo avuto a Lignano è stato il top perché poi in un quarto d’ora ero già a casetta a Bibione (dove ero in vacanza)! Altro che le due ore e mezza a Firenze solo per uscire dalla città! Chiedete a mio papà e vi risponderà “Mai più!”
Komandante, alla prossima…