Le domande indiscrete di un bambino nella sala buia, un temporale che interrompe la proiezione, i primi film visti al cinema con gli obiettori o davanti alla tv consumando le videocassette. Sono tanti i ricordi e le emozioni legati alle storie che abbiamo amato

Da quelli di animazione dell'infanzia agli horror, dai grandi classici alle commedie che ci hanno fatto piangere dalle risate, a quelli che ci hanno toccato il cuore, regalandoci emozioni indimenticabili.  

I film che hanno accompagnato la vita dei redattori di WheelDM sono davvero tanti. Disegnano un pezzo dell'immaginario di diverse generazioni e raccontano anche i cambiamenti avvenuti in questi decenni nel modo di fruire di questa forma di intrattenimento. 

Un tempo vedere una pellicola significava per forza andare in una sala al buio assieme ad altre persone, con tutti gli imprevisti del caso. Poi c'è stata la moltiplicazione delle possibilità, offerta, prima, dalle videocassette e dai DVD, e, oggi, dalle piattaforme di streaming, che ci portano direttamente in casa un patrimonio di storie e immagini praticamente infinito. 

Un orso che mi ha fatto arrossire

I miei primi film li ho visti proiettati con un proiettore, credo si chiamasse super 8, in casa, sono stati: Guerre Stellari, quattro o cinque bobine, e I predoni del Sahara, tre o quattro bobine, bello, ma non attraente come il primo. 

Guerre stellari mi ha rapito, tanto che l’ho visto negli anni seguenti al cinema e poi di nuovo a casa. Era già stupendo a cominciare dallo scorrere dei titoli di testa. Poi è un elenco di chicche che si susseguono nello svolgersi delle avventure: gli alieni del bar, strambi e non obbrobriosi, Ciubecca, la principessa Leila, C-3PO e il suo amico, con tutto ciò che ruotava intorno a questa straordinaria saga che è imperdibile e dura da 30 anni. 

Poi è arrivato Indiana Jones, che mi ha appassionato e dalla sala cinematografica ha iniziato a dirottarmi verso il piccolo schermo. 

Un altro personaggio che ha accompagnato la mia crescita è 007. Ricordo il gigante cattivo con i denti d’acciaio, le donne fascinose e per ultimi, ma in verità per primi, perché erano attesi, i marchingegni offensivi o per dileguarsi dai cattivi di turno.  

Era sempre una sorpresa vedere cosa usciva da una macchina o da un elegante bastone o dalla suola delle scarpe! Nel ruolo del protagonista si sono succeduti diversi attori e penso sia il filone di film più longevo che ho visto.  

“L'originale” per me resterà sempre Sean Connery. Mitico attore che compare anche nella serie di Indiana Jones come padre del protagonista.  

Un film che mi ha messo paura è Alien con Sigourney Weaver, terribile ma ricco di suspense, inizio di una saga con diverse puntate. Il mostro alieno era una creatura del mago degli effetti speciali Carlo Rambaldi, come l’indimenticabile piccolo extraterrestre E.T., quando viene programmato in televisione rivedo sempre molto volentieri. È strepitoso nella sua amorevole semplicità. L'immagine di E.T. che, avvolto in una coperta, nel cestino della bici, vola contro la luna rimarrà nella storia. Tra i film della mia vita non posso non citare Gli intoccabili, pieno di attori bravi (e belli... a gusto mio); diversi film di Clint Eastwood, come protagonista, ma soprattutto come regista; e il più recente Avatar: carico di atmosfera e magia, indescrivibile, incanta grazie alla tecnologia 3D, il film l’ho anche percepito, è una cosa indescrivibile, stupefacente che difficilmente dimenticherò. Durante gli anni Ottanta per me film voleva dire cinema. E Udine ne era costellata. Andare “al cine” era una festa con passeggiata, perché parcheggiare di fronte al cinema prescelto, vista la frequentazione delle sale, era praticamente impossibile.  

Ricordo L'orso, un film particolare, perché era prevalentemente recitato da animali. Parlava di un orsetto che, rimasto orfano, viene adottato da un Grizzly ed è un film che mi ha dato motivi per cercare di “scavare un buco” nel pavimento di un cinema. Nella sala del cinema Ariston c'era un bimbo con suo papà e a ogni scena o quasi chiedeva spiegazioni, che suo papà, pazientemente, gli dava.  

Il bambino parlava in friulano: “papaa, paapaa, parcjè cussì… o culà??”. A forza di sentire questa vocetta dopo un po' la gente in sala ha iniziato a mormorare e il vociare di fastidio proveniva da tutte le direzioni. Intanto sullo schermo l’orsone continuava la sua vita secondo l’istinto. Finché è accaduto quello che mi ha fatto arrossire anche le orecchie.  

L’orso aveva trovato un’orsa e lo schermo era tutto per il musetto incuriosito del cucciolo. Probabilmente gli adulti erano in intimità, era sottinteso.  

Il bambino, però, voleva sapere... Ma il papà questa volta non rispondeva e stava in silenzio. Così suo figlio continuava con le domande. A un certo punto nel silenzio si leva una voce: “Adesso gli spieghi”. La sala scoppia in una grande risata e io divento rossa come un semaforo: era stata mia madre. 

Suppongo di aver rimosso per vergogna buona parte del film. Ricordo lo sciamare fuori dalla sala alla fine della proiezione, quando gli occhi ci mettono un momento a riabituarsi alla luce: non ho visto né papà né bimbo. Ora c’è una scelta maggiore a portata di telecomando. Il binomio film sala, magari in città, mantiene il suo fascino: vedere un film immersi nel buio, nella sua colonna sonora.  

La qualità, sia come trame che come realizzazione, è aumentata, anche a casa, perché le televisioni sono migliorate e sono certa che i film che lasceranno un segno nella mia vita saranno ancora molti. 

Silvia De Piero

Una fame che non si sazia mai

I film sono sempre stati importanti nel corso della mia vita, è una passione che mi accompagna fin da bambino e tutt’oggi mi è rimasta. 

Per descrivere in maniera più semplice le mie pellicole preferite, ho deciso di dividere il mio rapporto con i film in tre periodi importanti.  

Il primo periodo coincide con la mia infanzia, un bel momento durante il quale sono cresciuto con i classici Disney: Gli Aristogatti, Robin Hood e La Bella e la Bestia su tutti. Questi tre mi piacevano di più perché avevano una trama, dei personaggi e delle canzoni fantastiche!  

Mi ricordo quanti pomeriggi ho passato seduto sul divano della sala da pranzo, incollato allo schermo della televisione a tubo catodico, con il videoregistratore e le mitiche cassette VHS dei primi anni ‘90. Chiunque abbia vissuto quel periodo sicuramente se ne ricorda!  

Crescendo ho iniziato ad andare diverse volte al cinema, con i miei genitori. Ricordo ancora, in particolare, l’emozione che ho provato nel vedere per la prima volta un film sul maxischermo. Nella mia galleria dei ricordi occupano un posto speciale le pellicole cinematografiche come Space Jam, Zanna Bianca e Il re leone. Dai dieci ai sedici anni i miei interessi sono fisiologicamente cambiati, ho continuato ad amare i film, però sono stato attratto da generi completamente diversi, passando dall’animazione a thriller, horror, action, commedie e film drammatici: generi seri e impegnativi più adatti alla mia età. 

In cima alla lista metto E.T L’Exstra-terrestre, un film di grande successo del 1982. Altri titoli ai quali sono affezionato sono: Jurassic Park, Top gun, Forrest gump, Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi, Chi ha incastrato Roger Rabbit e Ghostbusters

Verso i quattordici anni ho iniziato a guardare film più violenti e horror, come i vari Rocky, con il mitico Silvester Stallone nel ruolo del pugile di origine italiana, Scream, l’iconico serial killer con la maschera, oppure Senza esclusione di colpi, con un indimenticabile Jean Claude Van Damme. 

Tra le varie opere anni Novanta che ho ammirato, inserisco anche Titanic, uno dei film più premiati di sempre, con ben 11 Premi Oscar. 

Nel mio terzo periodo, quello che va dai sedici anni ad oggi, ho aggiunto al mio repertorio di interessi i film di guerra e quelli storici: tipologia che ammiro e che mi appassiona anche perché amo la storia e il vederla trasposta sullo schermo mi emoziona. 

Salvate il soldato Ryan, Pearl Harbor, Il nemico alle porte, Dietro alle linee nemiche, Il mandolino del capitano Corelli, Stalingrado, Il gladiatore, sono tutti titoli enormi, ai quali mi basta pensare per rivedere ad occhi aperti le scene più belle!  

Mantengo ancora oggi una passione cinematografica abbastanza varia. Anche se non sono proprio il mio genere, ho iniziato a guardare anche qualcosa di fantasy e commedie varie. Passo dal guardare tutta la saga de Il padrino o Il silenzio degli innocenti, con il fantastico Anthony Hopkins, a tutti gli Harry Potter o Hunger Games. La fame di film è qualcosa che non si sazia mai e viste le possibilità che abbiamo oggi, grazie ad internet, si può sempre scovare un nuovo titolo capace di emozionarci e rimanere impresso nella mente. 

Alain Sacilotto

Il temporale che ha interrotto Hitchcock

Sono un appassionato di cinema ma nonostante questo però, al cinema, ci sono stato poche volte.  

È per questo che, quando mi chiedono i film che per un motivo o l’altro ricordo con piacere, i titoli che mi vengono subito in mente sono quelli visti al cinema grazie agli obiettori della UILDM di Udine come il famoso Full Metal Jacket di Stanley Kubrick e tre film di Woody Allen: Hannah e le sue sorelle, Radio Days e Settembre.  

Ricordo una rassegna sull’handicap al cinema “Ferroviario” di Udine con lo splendido Il mio piede sinistro e un film che allora mi sconvolse: Il sapore dell’acqua.  

Cito sempre il film La donna che visse due volte (Vertigo) di Alfred Hitchcock, perché una volta lo vidi in una rassegna di cinema all’aperto a Udine con annesso temporale. Prime sequenze, sullo schermo il ladro scappa sui tetti. C’è tensione. Le immagini proiettate su un megaschermo sono avvincenti, ma preoccupano anche lampi e tuoni in lontananza. Prima il silenzio del tanto pubblico presente, poi i primi “Al gota/a riva la ploia - gocciola/sta arrivando la pioggia”. Il protagonista James Stewart ha appena accettato l’incarico, quando alcune gocce di  pioggia mi cadono sul volto. Poi il diluvio. Fuggi fuggi generale in cerca di riparo.

Trovato un portico aspettiamo che smetta e intanto si commenta, anche con chi non si conosce, le prime scene del film. Il temporale come era arrivato, veloce se ne va. Torna il sereno, si vedono le stelle e riprende il film. 

Ricordo anche, nel 1993, il film L’uomo senza volto di e con Mel Gibson. 

Altri film che ho visto e rivisto tantissime volte sono La vita è meravigliosa e Angeli con la pistola, entrambi di Frank Capra, e l’esilarante Frankenstein Junior di Mel Brooks.  

Non dimenticherò mai i finali di E Johnny prese il fucile, La promessa (The Pledge) e The Village

Poi ci sono stati l’avvento del satellite, la nascita di tanti nuovi canali e piattaforme anche su internet e la possibilità di vedere tantissimi film e scoprire veri e propri gioielli cinematografici, molti dei quali sconosciuti ai più.  

Evito, perché non mi piacciono le saghe, i sequel. Di ogni saga ho visto sempre e solo il primo film. Mi incuriosiscono anche i film tratti da libri che ho letto. I tre migliori sono Il nome della Rosa, L’uomo che sussurrava ai cavalli e Tartaruga t’amerò, tratto dal libro Diario della tartaruga di Russell Hoban, che ho amato moltissimo come il film, in cui c'è una grande prova recitativa di Glenda Jackson e Ben Kingsley.  

Diego Badolo

Stupido è chi lo stupido fa

I primi film che mi sono rimasti nel cuore li ho visti alle elementari e sono i primi tre capitoli della saga di Indiana Jones. Li vedevo insieme a mio padre, la sera, in tv e quell'avventura mi ha affascinato moltissimo. 

Intorno ai nove anni, due obbiettori di coscienza della UILDM, Andrea e Gianpaolo, mi portarono a vedere al cinema il primo film di Star Wars. Mi sono innamorato degli effetti speciali e dei personaggi iconici, soprattutto il maestro Yoda: la sua saggezza e la sua schiettezza mi son piaciuti dal primo momento.  

Un altro film cult per me è stato Forrest Gump. Mi riconosco molto nel rapporto che Forrest ha con sua madre e nella sue frasi. 

La mia preferita è: “Stupido è chi lo stupido lo fa, signore”. 

Infine, da nerd quale sono, non possono mancare i film di fantascienza. Non ne ho uno preferito, tutti quelli che appartengono alla Marvel, secondo me sono i migliori!  

Posso solo dire quelli che mi hanno lasciato particolarmente il segno. Il primo è Spider-Man, uscito nel 2002: rappresentava per filo e per segno quello che avevo letto nei fumetti. 

Poi ci sono i primi tre film di Iron Man, perché si vede la nascita di questo eroe e ogni fase di costruzione dell'armatura, che in ogni film è sempre più complessa. Infine Thor: mi è piaciuta la storia del personaggio, colma di avventura e di colpi di scena mai banali. 

La Marvel rimarrà sempre nel mio cuore anche perché è una passione che condivido con mia sorella.  

Moreno Burelli

Storie che ti portano lontano o che ti fanno capire il mondo

Fin da bambino ho sempre amato andare al cinema a vedere i film d’animazione, ma anche da grande, quando posso, vado a vederli per avere ispirazione per i miei disegni. Tra tutti i film d’animazione che ho visto il mio preferito è il Re Leone, perché ha delle canzoni molto coinvolgenti e ti fa capire che bisogna avere più rispetto verso gli animali e la natura.

Crescendo ho iniziato a guardare altri generi di film, non gli horror.  

Mi ricordo di aver visto un sacco di volte La storia infinita, la prima volta in ospedale, grazie a un vicino di letto che mi lasciò vederlo dal suo televisore, durante il film mi sono dimenticato di dove ero, riusciva a portarmi in un altro pianeta insieme ai suoi personaggi fantastici. 

Negli anni mi sono appassionato ad un attore che si chiama Robin Williams, grazie al film l’Attimo Fuggente, perché mi sarebbe piaciuto avere un prof come il personaggio del film, che ti fa prendere il volo grazie ai suoi insegnamenti e al suo modo di fare. Un altro film che mi piace moltissimo è The Blues Brothers, la coppia Belushi e Aykroyd, le canzoni travolgenti, non possono che farti adorare questo film. 

Un film che ho scoperto da pochi anni e che consiglierei a tutti è il Il Grande Dittatore di Charlie Chaplin, un film del ‘40 che prende in giro i dittatori e la stupidità di tutte le guerre, come nel ultimo monologo del film che sembra scritto ai nostri giorni, bisognerebbe farlo guardare a Putin. 

Luca Rigonat