Le storie e i volti del nostro territorio raccontati attraverso dieci anni di interviste ai protagonisti della vita regionale
Alzare lo sguardo e far conoscere la realtà che ci circonda. È una delle idee condivise fin dall'inizio dalla redazione di WheelDM.
Sono nate così le interviste che in ogni numero ci mettono a contatto con un protagonista della vita regionale.
Prima solo sulla carta e poi anche con le dirette video “A distanza minima”.
Dieci anni di incontri che formano un caleidoscopio di storie, passioni, competenze e idee che abbiamo pensato di riproporvi scegliendo qualche passaggio di ogni intervista.
È anche il nostro modo per ringraziare tutti gli intervistati della disponibilità e della cordialità che hanno dimostrato nei nostri confronti, con un pensiero in particolare per due di loro, Mario Nadalutti e Bruno Pizzul, che purtroppo ci hanno lasciati.
Le interviste integrali si trovano sul sito di WheelDM e su quello della UILDM di Udine.
I video sul canale YouTube @UildmUDINE.
U. T. Gandhi
Musica, ritmo, impegno

Musicista
È vero che per lei è fondamentale l’ascolto, rispetto all’esecuzione?
È la prima cosa. E questo me l'ha insegnato Rava più di tutti. Per poter interagire con gli altri musicisti devi saper ascoltare. A chi gli chiedeva cos'è il jazz, Louis Armstrong rispondeva che non si può spiegare, si può solo suonare. Ed è vero perché il jazz è un'alchimia, una chimica, che con alcune persone può anche non funzionare. È capitato anche a me. Con alcuni voli, con altri no. Per questo è fondamentale ascoltare. Perché, quando ascolti quello che sta succedendo, mentre stai suonando, ti metti in una situazione di controllo, di concentrazione ad alto livello ed è così che nascono le improvvisazioni migliori. Ma quello che accade realmente quando suoni con altre persone non so spiegarlo a parole. È una cosa molto intima.
n. 12, settembre 2019
Rita Maffei
Una vita per il teatro

Presidente del Centro Servizi e Spettacoli
Un suo video si conclude con la frase del poeta e scrittore congolese Sony Labou Tansi: “Il teatro resta il metodo più rapido per parlare agli uomini”. Ne è convinta?
Convintissima e devo dire che, grazie all'esperienza che sto facendo ultimamente di teatro partecipato, me ne rendo conto ancora di più. È proprio la prerogativa dello spettacolo dal vivo: siamo insieme e stiamo vivendo insieme la stessa esperienza. Questa è la grande magia del teatro.
Sopravviverà il teatro nell'era dei social e della realtà virtuale?
Stiamo facendo un esperimento in teatro con la realtà virtuale e un giornalista mi ha chiesto se quindi il teatro è destinato ad essere soppiantato da questi nuovi strumenti. Non credo sarà così, non è morto dopo il cinema, non vedo perché la realtà virtuale debba soppiantarlo. Anzi, può essere uno strumento in più per il teatro. L'espressione teatrale è una delle forme più antiche dell'espressione umana, ma in tutte le epoche il teatro ha usato gli strumenti del tempo in cui è stato fatto. Quindi, se oggi esistono i social, internet, le telecamere e la realtà virtuale, noi, per poterci esprimere al meglio, usiamo anche questi strumenti.
n. 13, dicembre 2019
Davide Micalich
Una passione totalizzante

Dirigente sportivo
Qual è stata la miglior squadra che Udine ha messo sul parquet in tutta la sua storia?
Non ho visto la prima Snaidero, quella del cavalier Rino. Ricordo con piacere la squadra che vinse l'A2, la Gedeco 5-3-5, con James Percival Hardy e Dražen Dalipagić. Credo che anche la Snaidero nel primo anno di Pancotto sia stata straordinaria.
Qual è il più bel ricordo che ha, legato alla pallacanestro?
Per me i momenti più incredibili, sono due. Il primo è aver portato Udine in Serie A2, una magica serata di giugno del 2016, realizzando quello che era il grande obiettivo mio e del presidente Pedone, fin da quando siamo partite in serie C. È stato per me travolgente, quella notte non ho chiuso occhio. E poi quando abbiamo vinto il derby a Trieste, l'anno che poi Trieste è stata promossa. Non avevano mai perso in casa. Erano una corazzata. Vincemmo dopo due tempi supplementari. Solo lo sport, la pallacanestro nel mio caso, è capace di regalarti queste emozioni.
Qual è il giocatore più forte che ha mai visto giocare a Udine?
Ne dico tre: Charlie Smith, Larry Wright e Dražen Dalipagić. Sono tre campionissimi.
n. 14, giugno 2020
Caterina Tomasulo “Catine”
La “cabarista” venuta dal Sud

Cabarettista
Come ha imparato così bene il friulano?
Dico sempre che ho una laurea in Scienze ambientali, perché ho sempre lavorato negli “ambienti”, ho fatto le superiori al ristorante e l'università al bar, dove passano tutti i tipi di persone dalla mattina alla sera e quindi si sentono tutte le sfumature, tutte le differenze fra friulano e friulano. Piano piano impari a riconoscere tutti i diversi accenti e io ho imparato il friulano quasi senza accorgermene. È anche una questione di orecchio e io ce l'ho sempre avuto buono, fin da bambina.
Pensa anche lei che il sorriso, il sapere ridere anche dei propri limiti e difetti, è fondamentale per affrontare meglio la vita e superare le difficoltà?
Assolutamente sì. È fondamentale. Ti aiuta tantissimo. Io con tutti i miei difetti, per esempio il naso grande, da ragazzina ero complessata. Poi ho capito che se tu non cerchi di nascondere i difetti, ma li evidenzi e ci ridi su, anticipi gli altri e superi il problema. L'umorismo è fondamentale nella vita, aiuta tantissimo. Non risolve, ma aiuta.
n. 15, settembre 2020
Guido Candolini
Una vita per la montagna

Guida alpina
Che cos'è per lei il silenzio?
Il silenzio in montagna non esiste. Il silenzio della montagna è pieno dei suoni della natura ed è bellissimo. È il suono della natura.
Ha mai paura durante una scalata?
Voglio avere paura, perché la paura mi fa alzare le antenne e controllare tutto quello che mi sta succedendo. La paura sana stimola l'attenzione. L'importante è che questa paura non sfoci in un timore esagerato, nel panico. In qualsiasi attività che comporta del rischio la paura è fondamentale, chi non ce l'ha rischia di più, perché non ha un limite o un punto di allarme.
Sono già visibili in montagna i mutamenti dovuti al cambiamento climatico?
Senza alcun dubbio, ovunque. Ho girato un po' il mondo e ricordo, per esempio, i ghiacciai che ho visto nel 2001 in Perù. Ci sono tornato l'anno scorso per l'ottava volta ed è tutta un'altra cosa.
n. 16, dicembre 2020
Giulio De Vita
Il mondo in una matita

Fumettista
Come si diventa fumettista?
Fumettisti si nasce. Perché essere fumettista non vuol dire solamente essere un disegnatore, ma soprattutto essere un narratore, avere l'esigenza innata di raccontare delle storie attraverso la voce del disegno. Si può essere un bravo fumettista senza essere necessariamente un bravo disegnatore, però puoi essere anche un ottimo disegnatore senza essere un bravo fumettista, perché alla base di tutto c'è proprio l'esigenza di narrare. È una vocazione innata.
Che personaggio le piacerebbe disegnare?
C'è una risposta scontata e una un po' più poetica. Quella scontata è Batman. Quella più poetica è Saturnino Farandola. Giulio Verne aveva un illustratore dei suoi libri, Alberto Robida, che era anche uno scrittore e creò, appunto, il personaggio di Saturnino Farandola, presentato un po' come un Don Chisciotte un po' pazzo. Robida fu talmente inventivo che nei suoi disegni ha anticipato alcune innovazioni tecniche come il videoproiettore. Un mio quasi omonimo, il grandissimo autore Pier Lorenzo De Vita, negli anni Trenta ha realizzato il fumetto di questi romanzi e io ne sono rimasto affascinato e mi sono detto: se l'ha fatto Pier Lorenzo De Vita vorrei realizzare anch'io il mio Farandola.
n. 17, aprile 2021
Pierpaolo Mittica
Professione fotoreporter

Fotografo
Come ha iniziato a fare fotografie?
Avevo circa 12 anni quando mio zio, Alfredo Fasano, un fotografo professionista, mi ha messo una Polaroid in mano. In seguito mi sono appassionato alla fotografia di viaggio. Nel 1994 mi trovavo a Danang, in Vietnam. Un giorno sono andato verso la periferia e sono entrato in una bidonville. Mi sono reso conto delle condizioni terribili in cui vivevano quelle persone e ho capito che la fotografia poteva essere importante per raccontare la vita delle altre persone, non la mia.
Con i suoi reportage ha spaziato dall'Ucraina contaminata ai Balcani devastati dalla guerra, dalle discariche del Bangladesh all'inquinamento in Cina. Cosa lega questi luoghi?
Il filo comune sono le problematiche sociali che comportano tutte queste situazioni, spesso causate da terzi; nel senso che le persone che le vivono sono solamente delle vittime di quello che è successo, che si tratti di un incidente, di inquinamento o di una condizione sociale difficile, magari per povertà. Negli ultimi anni, poi, sto seguendo un filo conduttore più specifico, rappresentato dal progetto che ho iniziato nel 2011 con Fukushima, che si chiama “Living Toxic” e racconta i luoghi più inquinati al mondo.
n. 18, agosto 2021
Katia Aere
Con il vento tra i capelli

Campionessa di paraciclismo
Chi sostiene le spese per le attrezzature per il paraciclismo? Ci sono sponsor, contributi pubblici?
Questo è un tasto molto dolente, perché tutte le spese sono a carico degli atleti. La mia bicicletta ha un costo molto alto, più di un anno del mio stipendio. Nel mio caso posso ringraziare degli sponsor privati che mi hanno aiutato nell'acquisto, da sola non sarei stata in grado di sostenere completamente la spesa. Contributi pubblici purtroppo, perlomeno nel mio caso, non è stato possibile averne.
La passione per il paraciclismo è legata all'incontro con Alex Zanardi.
Alex mi ha insegnato davvero a riscoprirmi in maniera diversa, ad acquistare una consapevolezza non solo come atleta, ma prima di tutto come persona. Mi ha insegnato che comunque siamo noi a scegliere chi vogliamo essere e che cosa vogliamo mettere sul campo: le nostre abilità, i nostri principi, i nostri valori. E soprattutto mi ha insegnato a trasmettere ad altri quello che io ho imparato da lui.
n. 19, dicembre 2021
Fulvio Stel
Che bella atmosfera!

Meteorologo
Quali sono per lei i segnali più evidenti dei cambiamenti climatici in regione?
Quello che si sta osservando è un progressivo aumento delle temperature medie. Negli ultimi 30 anni le temperature sono aumentate nella nostra regione di poco più di un grado e quindi la temperatura dell'atmosfera sopra la nostra regione è molto più alta rispetto quello che si osservava 20-30 anni fa. Poi ci sono altre evidenze. Sta piovendo un po' di meno nella nostra regione, ma, soprattutto, quello che sta succedendo è che mesi che una volta erano tipicamente primaverili, quindi con frequenti piogge e precipitazioni, stanno diventando dei mesi tipicamente estivi, con assenza di precipitazioni. Il mese di giugno è il mese che ha subito il maggior cambiamento negli ultimi 30 anni, perché è diventato un mese estivo, mentre una volta era un mese di tipo primaverile, cioè con frequenti variazione della meteorologia. Un altro mese che ha cambiato molto il suo comportamento è dicembre: una volta era un mese tipicamente invernale, stabile e freddo, adesso è diventato un mese tipicamente autunnale.
n. 20, aprile 2022